Carrelli elevatori automatici, così Jungheinrich migliora efficienza e sicurezza

27-lug-2021

Efficienza e sicurezza sono requisiti fondamentali quando si parla di carrelli elevatori automatici. A tal proposito, Jungheinrich, specialista del settore dell’intralogistica, ha scelto le componenti di sicurezza di SICK con l’obiettivo  di trasformare sempre più macchine in veicoli a guida automatica (AGV). Questa sinergia ha permesso di sviluppare un carrello elevatore elettrico altamente manovrabile.

Using safety components from SICK, the intralogistics specialist Jungheinrich is transforming more and more of its vehicles into automated guided vehicles (AGVs).
Using safety components from SICK, the intralogistics specialist Jungheinrich is transforming more and more of its vehicles into automated guided vehicles (AGVs).

"I carrelli elevatori in magazzino si muovono con movimenti fluidi e regolari, quasi una danza del veicolo, anziché secondo un traffico a singhiozzo". Questo è l’obiettivo del progetto. In parole povere, significa garantire prestazioni e rendimenti delle macchine più elevati, abbattendo i costi e aumentando la produttività, anche in spazi ridotti (o in presenza di curve). Lo scopo finale è altresì quello di produrre mezzi del tutto sicuri per gli operatori, per i prodotti e per gli altri veicoli. 

Per rendere più efficienti i processi produttivi e logistici, l'automazione è l’elemento cardine. Jungheinrich è riconosciuta nel panorama internazionale come impresa esperta nel settore dell’intralogistica, soprattutto riguardo all'automazione mirata ai processi di trasporto. Henrik Schröder, responsabile per Jungheinrich dello sviluppo per i Veicoli a Guida Automatica (AGV), definisce l’azienda di cui fa parte un motore di innovazione nel panorama di un mercato strategico in espansione. "Non sorprende quindi la scelta di portare avanti un simile progetto", aggiunge sorridente. Con "progetto", Schröder intende la versione automatizzata dei carrelli elevatori ad alta velocità attualmente a guida manuale. In questo nuovo progetto, denominato ERC213a, la "a" sta ad indicare appunto automatizzato. In questo caso però non è stato necessario reinventare la ruota: è questo il vero vantaggio. La nuova versione automatizzata, infatti, si basa sul know-how dei veicoli preesistenti, già incorporato quindi nei modelli a guida manuale della serie ERC, che hanno provveduto per molti anni e in gran quantità alle operazioni di carico e scarico. 

Ovviamente, per i clienti di Jungheinrich, anche il fattore "costi" sta assumendo via via maggiore importanza. Allo stesso tempo, la carenza di personale qualificato è un altro problema sempre crescente, in particolare nel settore della logistica. "È molto difficile trovare dei dipendenti in grado di guidare carrelli elevatori", sostiene Henrik Schröder. Si tratta di una vera e propria sfida, in particolare per quelle imprese che lavorano su tre turni. A compensare, ecco dunque la soluzione rappresentata dai veicoli automatizzati. 

 

Carrelli elevatori automatici: l’era della guida manuale è ormai al capolinea 

Un ulteriore elemento da considerare è la movimentazione delle merci senza danneggiarla. "Il prodotto subisce danni per la scarsa attenzione dei conducenti dei carrelli elevatori, e questo è un importante fattore di costo. Gli imballaggi, infatti, dovevano essere salvaguardati con costosi sistemi di protezione". Henrik Schröder ricorda anche i danni prodotti dai carrelli elevatori azionati dal conducente: "Quest’ultimo spesso guidava finché non entrava in contatto con qualche ostacolo. Invece, con un veicolo automatizzato gli imballaggi non subiscono nemmeno un graffio." Nel caso del nuovo ERC213a è possibile raccogliere e spostare le merci con molta più delicatezza e precisione, grazie ai sensori di prossimità fotoelettrici, ai sensori di distanza e a quelli ad ultrasuoni a marchio SICK. Inoltre, ad esempio, i sensori 3D di protezione da urti e collisioni impediscono agli AGV di urtare contro altri mezzi in movimento all’interno dell’area oppure in sosta con le forcelle alzate. 

State-of-the-art technology: The ERC213a model is equipped with microScan3 safety laser scanners
Tecnologia all'avanguardia: ERC213a è equipaggiato di laser scanner di sicurezza microScan3
State-of-the-art technology: The ERC213a model is equipped with microScan3 safety laser scanners
Tecnologia all'avanguardia: ERC213a è equipaggiato di laser scanner di sicurezza microScan3

Protezione massima anche ad alte velocità di guida

L’impiego dello scanner di protezione individuale nella direzione di marcia permette di combinare la sicurezza all’alta velocità, che è un altro criterio fondamentale: "Quando abbiamo iniziato a sviluppare l'ERC213a, prima del lancio ufficiale sul mercato avevamo già optato per il laser scanner di sicurezza microScan3 di SICK", dice Henrik Schröder. Questi scanner riescono a controllare fino a 128 campi, con una portata delle aree di sicurezza che arriva ai 9 metri. "Ma in questo modo chiunque potrà guidare dritto ad alte velocità", dice il Responsabile dello Sviluppo soffermandosi anche sulla questione della destrezza nell’affrontare le curve. Infatti, quanto più il veicolo viene guidato ad alte velocità in curva, tanto più i laser scanner di sicurezza ne dovranno garantire la protezione. E più campi protettivi saranno previsti, più si assicureranno al mezzo spostamenti più agili. Gli scanner microScan3 di SICK consentono a Jungheinrich di configurare, personalizzandoli, un gran numero di campi di protezione. 

Utilizzando uno strumento di simulazione, gli ingegneri di Jungheinrich hanno per prima cosa progettato in forma virtuale tutti i campi di protezione necessari, importandoli solo successivamente nel laser scanner. Dennis Flottran, co-responsabile del progetto Automazione per Jungheinrich, pone un enorme valore a questo particolare aspetto della collaborazione con SICK: "La funzione di importazione prevista dal microScan3 ci ha permesso di configurare un altissimo numero di variabili e quindi di mettere a punto al meglio il funzionamento del veicolo in curva". 

Thanks to the new microScan3, the ERC213a is now able to safely drive around obstacles due to the improved situational adaptability.
Thanks to the new microScan3, the ERC213a is now able to safely drive around obstacles due to the improved situational adaptability.

Nessun rallentamento anche nelle curve più strette

Così Jungheinrich ha ottenuto una simulazione realistica del funzionamento dei veicoli in un tale sistema. Prima della collaborazione con SICK, si utilizzavano solo campi protetti rettangolari. "Quadrato, pratico, efficace", commenta Dennis Flottran, "ma una volta in sede dai clienti, nel corso del processo di commissioning, era necessario intervenire manualmente per eseguire le curve strette e mettere a punto la tecnica di guida". 

Grazie al nuovo microScan3, l'ERC213a è ora in grado di guidare in modo sicuro aggirando gli ostacoli, in virtù dei progressi fatti nell’adattarsi a situazioni sempre diverse. Una risoluzione angolare molto alta è stata determinante per Jungheinrich, in quanto ha consentito di sviluppare ulteriormente i campi di protezione e di ottenere risultati migliori, permettendo inoltre ai carrelli elevatori a grande altezza di spostarsi lungo brevi percorsi senza perdere velocità. In questo modo si evitano, ad esempio, code e ingorghi quando più veicoli si trovano a passare attraverso una porta antincendio stretta e si susseguono uno in fila all’altro. 

Centraline di sicurezza
La centralina di sicurezza programmabile via software
Flexi Soft
Encoder incrementale
Sicuro, semplice, flessibile: encoder per sicurezza funzionale
DFS60S Pro
Laser scanner di sicurezza
Il robusto laser scanner di sicurezza – eccezionalmente intelligente
microScan3
Realistic protective fields with a high angular resolution: the microScan3 technology allows agile movement even during tight cornering
Campi di protezione realistici con un'elevata risoluzione angolare: la tecnologia microScan3 consente movimenti agili anche in curve strette
Realistic protective fields with a high angular resolution: the microScan3 technology allows agile movement even during tight cornering
Campi di protezione realistici con un'elevata risoluzione angolare: la tecnologia microScan3 consente movimenti agili anche in curve strette

Software intuitivi per la sicurezza e il monitoraggio

Intuitivo e facile da utilizzare, il software Safety Designer che provvede anche a configurare i campi di protezione è fornito direttamente da SICK: "Il pacchetto completo costituito dai sensori più il software ha offerto agli sviluppatori una grande libertà nella progettazione dei campi di protezione", sottolinea Dennis Flottran. Il sistema inoltre è anche molto robusto: l’innovativa tecnologia di lscansione safeHDDM® fa sì che luce e polvere non interferiscano con il corretto funzionamento del microScan3.

Henrik Schröder, Development Manager for Automated Guided Vehicles, Jungheinrich Norderstedt AG & Co. KG and Dennis Flottran, Co-Project Manager Automation at Jungheinrich Norderstedt AG & Co. KG
Henrik Schröder, Development Manager for Automated Guided Vehicles, Jungheinrich Norderstedt AG & Co. KG and Dennis Flottran, Co-Project Manager Automation at Jungheinrich Norderstedt AG & Co. KG
Henrik Schröder, Development Manager for Automated Guided Vehicles, Jungheinrich Norderstedt AG & Co. KG and Dennis Flottran, Co-Project Manager Automation at Jungheinrich Norderstedt AG & Co. KG
Henrik Schröder, Development Manager for Automated Guided Vehicles, Jungheinrich Norderstedt AG & Co. KG and Dennis Flottran, Co-Project Manager Automation at Jungheinrich Norderstedt AG & Co. KG

Una collaborazione che punta all’innovazione continua dei carrelli elevatori automatici

“Mentre sviluppavamo il veicolo abbiamo collaborato con grande entusiasmo. SICK ha lanciato il microScan3 sul mercato, mentre noi abbiamo sviluppato l'ERC213a ", spiega Henrik Schröder. "C’è stata sempre una intesa rapida, così come un sostegno tempestivo. Di fronte a qualsiasi problema o difficoltà, nessuno è stato lasciato solo". Uno dei partner di collaborazione al progetto di SICK è stato Daniel Salas, Key Account Manager per i veicoli industriali: "Il feedback ricevuto da Jungheinrich è stato fondamentale, ci ha fatto ottenere miglioramenti sostanziali con il software scanner, aiutando molto anche noi”. Insomma, un simile approccio collaborativo per risolvere i problemi ha potenziato in entrambi la spinta innovativa. 

Ciò si vede chiaramente esaminando anche le altre tecnologie applicate ai sensori, tra cui i concetti di rilevamento del carico. A questo proposito SICK ha contribuito, fin dall'inizio, con stimoli creativi inediti. Ad esempio, pensando a quali sensori utilizzare tralasciando quelli più comuni. Che si tratti di codificatori, per il rilevamento del carico o anti-collisione, in molti casi è stato possibile impiegare tecnologie innovative mai considerate prima. E questo ha permesso, ai fini della realizzazione dell'ERC213a, di esplorare tutte le fattibilità tecniche e di garantire un risultato più rapido, soddisfacente e con elevati livelli di sicurezza.

Higher throughput thanks to more efficient transport processes: ERC213a can be used as a standalone system or integrated into existing IT structures
Maggiore produttività grazie a processi di trasporto più efficienti: ERC213a può essere utilizzato come sistema autonomo o integrato in strutture IT esistenti
Higher throughput thanks to more efficient transport processes: ERC213a can be used as a standalone system or integrated into existing IT structures
Maggiore produttività grazie a processi di trasporto più efficienti: ERC213a può essere utilizzato come sistema autonomo o integrato in strutture IT esistenti

Henrik Schröder riassume questi vantaggi facendo un esempio per tutti: "Con il nuovo ERC213a, grazie alle capacità tecniche dei sensori di protezione personale di SICK si è registrato un aumento del rendimento del 20% rispetto ai mezzi che utilizzavano il precedente concetto di campo protettivo". Se in passato un cliente aveva bisogno di cinque veicoli, oggi ne bastano solo quattro. Daniel Salas, scherzando, si scusa con Schröder: "Ora ti ritroverai a vendere meno veicoli". Henrik Schröder in risposta: "E tu meno scanner". 

Jungheinrich
Se il termine "Jeep" ci fa pensare immediatamente ai SUV, allo stesso modo "Ameise" (in tedesco: formica) di Jungheinrich è oggi sinonimo di carrelli elevatori. Il nome del prodotto è ormai diventato espressione comune per indicare questa categoria di veicoli. E Jungheinrich, che ne è l’ideatore, è conosciuto dagli spedizionieri e nei cantieri edili in tutto il mondo come il costruttore dei carrelli elevatori gialli e dei muletti con equipaggio. In poco meno di 70 anni, questa compagnia di Amburgo con le sue 23 filiali e centri di assistenza è diventata il maggior fornitore di servizi, attivo a livello mondiale in diversi settori dell'intralogistica. La proposta di Jungheinrich varia: da Ameise di cui si è parlato finora ai sistemi logistici completamente automatizzati basati su soluzioni software intelligenti.

Leggi anche:

Sistemi di guida assistita: meno rischi sui carrelli elevatori

Continua a leggere

Rilevamento preciso delle fessure dei pallet utilizzando la camera a tempo di volo 3D

Continua a leggere

Intralogistica innovativa: AutoBox con sensori di navigazione e sicurezza di SICK nel test pilota presso BMW

Continua a leggere