SICK a mcT Petrolchimico - Tecnologie di misura innovative per ottimizzare i processi di riduzione dell’emissione di CO2

3-nov-2016

Vimodrone (Mi), 3 novembre 2016 – Come previsto dal Quadro 2030 per le politiche dell’energia e del clima della Commissione Europea, entro il 2030 i Paesi dell’Unione Europea dovranno ridurre le emissioni di gas serra almeno del 40% rispetto ai valori registrati nel 1990, unicamente mediante interventi interni all’Unione. Una sfida importante, in cui raffinerie e poli petrolchimici sono chiamati a rispondere con impegno, rispettando precise normative. Ecco perché diventa sempre più importante adottare soluzioni smart capaci di misurare con precisione ed affidabilità, anche nel lungo termine e in ambienti difficili, la quantità di gas torcia bruciati in atmosfera.

 

Dopo aver sensibilizzato gli operatori del settore petrolchimico sull’importanza di monitorare i processi di gas serra con metodologia GHG (Green House Gas) e sulla possibilità della misura dello stoccaggio di CO2 sfruttando il principio di misura ad ultrasuoni, SICK torna alla nuova edizione di mcT Petrolchimico (24 novembre – Crowne Plaza Hotel di San Donato Milanese) affrontando un importante tema: la riduzione delle emissioni attraverso l’ottimizzazione dei processi di raffinazione del greggio.
 
Con l’intervento “Tecnologie di misura innovative per ottimizzare i processi di riduzione dell’emissione di CO2“, Luca Basaglia, Product Manager Flow Solutions di SICK S.p.A., illustrerà un caso applicativo della misura di portata a ultrasuoni del gas associato al petrolio (APG), generalmente bruciato in torcia, per il calcolo bilancio massa e il monitoraggio delle emissioni. Il discorso verrà poi ripreso nel workshop pomeridiano “Misura di portata a ultrasuoni su Flare Gas” in cui verranno resi noti gli aspetti tecnici e i vantaggi del misuratore ultrasonico di portata per gas di torcia FLOWSIC100 Flare.
 
Misurazioni ultrasoniche per il monitoraggio delle emissioni
 
SICK gioca un ruolo fondamentale quando si tratta di monitorare le emissioni di CO2, proponendo soluzioni complete capaci di raccogliere i dati registrati dai sensori presenti sui collettori di scarico dei gas di torcia, elaborarli in piena autonomia secondo variabili preimpostate, e restituire infine i valori della portata massica per un controllo totale sulle emissioni e sui processi.
 
Oltre che nell’utilizzo di sensori intelligenti, il segreto di questa efficienza risiede anche nell’adozione della tecnologia ad ultrasuoni, la più avanzata presente sul mercato. Non prevedendo parti in movimento, la misura ultrasonica non è soggetta ad usura meccanica e quindi azzera i rischi di guasto e fermo impianti, oltre che limitare le perdite di carico. La precisione di misura risulta essere così elevata che le soluzioni SICK sono certificate anche per fini fiscali.
 
Un ulteriore vantaggio degli smart meter di SICK è dato dalla loro funzionalità diagnostica. La famiglia di misuratori di portata FLOWSIC100, ad esempio, grazie ad una centralina di controllo MCU, restituisce informazioni utili sul processo di gas flaring e possiede, inoltre, una funzionalità diagnostica per un miglioramento continuo delle prestazioni dell’impianto.
 
Tutela dell’ambiente nel pieno rispetto delle normative, ottimizzazione energetica degli impianti, utilizzo di strumenti intelligenti per la gestione dei processi produttivi – con SICK Industry 4.0 è già nell’aria.

La soluzione per i gas torcia: FLOWSIC100 Flare
 
FLOWSIC100 Flare di SICK è un misuratore ultrasonico di portata per gas di torcia affidabile sia quando il flusso di gas è quasi impercettibile sia quando raggiunge repentinamente livelli elevati.
 
La sonda di misura è disegnata e sagomata per coprire un range di portate da 0,03 a 120 m/s senza generare turbolenze attorno al sensore. FLOWSIC100 Flare è molto accurato e, tramite il calcolo del peso molecolare del gas durante la misura, consente di individuare la provenienza di eventuali perdite di porzioni di impianto, anche in aree esplosive.
 
Il sistema è disponibile in due versioni “cross duct” e una a singolo probe per tutti quei casi in cui non è possibile o è sconsigliata l’installazione su due lati del collettore di flare. Per ogni versione esiste un modello dotato di un meccanismo retraibile per installare o sostituire il dispositivo senza interrompere le attività produttive.
 
L’unità di controllo si può porre fino a 1000 m dal punto di misura e può essere installata anche all’esterno dell’area esplosiva. Infine, la funzionalità di diagnostica automatica individua e segnala prontamente situazioni anomale.