Ottimizzare l'efficienza energetica nelle operazioni industriali è ormai imprescindibile, in primis per limitare i costi dell’energia (oramai difficilmente sostenibili), e, parallelamente, per raggiungere e mantenere la compliance alle normative europee sul tema.
Una pratica essenziale per ottenere il massimo dell’efficienza dai propri impianti è l’Energy Monitoring, attività che consiste nel raccogliere dati sui consumi energetici in tempo reale per individuare gli sprechi ed eliminarli. Ciò avviene attraverso l’uso di sistemi di monitoraggio avanzati che sono stati immessi nel mercato solo di recente.
L’obiettivo di questo articolo è l’approfondimento dello specifico monitoraggio dei consumi legati all’aria compressa.
Secondo l’analisi “Efficienza energetica nella produzione e uso industriale dell’aria compressa” svolta da Enea, nel 2017 i sistemi di misura in continuo dell’aria compressa erano particolarmente scarsi, anche se l'alto costo dell'energia relativa alla produzione della stessa ne faceva già sentire la necessità.
Nonostante questo vuoto tecnologico, l’utilizzo di aria compressa in ambito industriale non si è mai ridotto. Al contrario, il mondo della ricerca ha sviluppato diversi studi e progetti per aumentarne l’utilizzo, in quanto questa fonte d’energia offre diversi vantaggi in termini di versatilità, sicurezza ed efficienza.
Molto si è fatto a livello di stoccaggio, per esempio, al fine di recuperare il calore generato dalla fase di compressione dell’aria standard e utilizzarlo per il processo di espansione (fonte Cordis Europa). La ricerca è giunta anche a conservare a lungo termine l'elettricità a emissioni zero.
Ma è a livello di singola impresa industriale che il mondo della tecnologia ha fatto passi da gigante. È grazie a player di caratura mondiale come SICK che oggi è possibile parlare Energy Monitoring e azzerare gli sprechi.