L’adozione di una camera 3D è stata la soluzione ai problemi nel processo di produzione di coperchi per bicchieri di carta. Ecco di quale si tratta.
Perché una camera 3D è la soluzione a ogni problema delle aziende d’imballaggi
Quale problema riesce a risolvere una camera 3D? Negli ultimi anni, alcuni clienti dell’azienda di Jano Crema, specializzata nella produzione di coperchi per bicchieri di carta destinati all’industria alimentare, per sbaglio avevano ricevuto una fornitura ridotta rispetto a quella prevista. Per quanto assolutamente non intenzionale, si trattava di un inconveniente da affrontare e risolvere in tempi brevi. Quale manager si aspetterebbe di ricevere una chiamata da un cliente che si lamenta di aver ricevuto solo metà dello stock per il quale ha pagato? Per le caratteristiche stesse della linea di produzione, ci si trovava di fronte a una questione che sembrava impossibile da risolvere con un semplice incremento di controlli lungo i nastri trasportatori.
Il motivo dell’errore? Problemi di collisione lungo la linea ad alta velocità
"La linea di produzione dei coperchi di plastica per i bicchieri funziona ad altissima velocità", spiega Crema. "Il numero di macchine che producono bicchieri è elevato, mentre ne abbiamo solo una preposta alla realizzazione dei coperchi. È una macchina molto veloce e altamente automatizzata, pertanto la possibilità di accorgersi di un problema prima dell'imballaggio è estremamente ridotta. Di tanto in tanto ci capitavano reclami da parte dei clienti per aver ricevuto solo la metà dello stock o una fornitura incompleta di coperchi. In genere succedeva solo un paio di volte l'anno, ma era comunque una seccatura. Simili episodi non dovrebbero accadere affatto. Eravamo quindi alla ricerca di una soluzione per automatizzare il controllo qualità della linea produttiva ad alta velocità: in questo modo non avremmo dovuto fare affidamento su operatori incaricati di controllare la linea manualmente per evitare simili inconvenienti."
Crema e il suo team hanno affrontato ed esaminato a fondo la questione, accorgendosi che il malfunzionamento del ciclo produttivo si verificava quando c'erano altri intoppi lungo la linea. Spesso gli operatori erano impegnati a risolvere qualche altro problema per ripristinare il corretto funzionamento della linea di produzione, il che significava che i prodotti venivano imballati in quantità sbagliate.
Processi più affidabili grazie alla 3D camera facile da configurare
"Abbiamo pensato: deve esserci una qualche tecnologia in grado di aiutarci", dice Crema. "Ho dato un'occhiata al sito web di SICK e alle varie opzioni disponibili. Vantando una formazione ingegneristica e nel settore manifatturiero, conosco bene i processi e le tecnologie. Mi sono imbattuto nella camera 3D TriSpector1000. Considerate le misure e le dimensioni del prodotto a cui lavoriamo, anche in termini di spazio occupato lungo la linea, ho pensato, 'forse questo potrebbe funzionare'. Ho chiamato SICK e ho esposto il problema a Kevin Zarczynski, Sales Engineer di SICK. Mi ha confermato che avrebbero potuto aiutarci e mi ha invitato in sede a Castle Hill a Sidney, dove abbiamo fatto dei test su alcuni prodotti ottenendo la conferma tanto attesa: il sistema avrebbe funzionato!"
Zarczynski ha aggiunto che si trattava di un processo relativamente semplice e che il risultato finale avrebbe soddisfatto entrambi. "Jano ci ha dato dei campioni, abbiamo fatto dei test preliminari nella nostra sede, e dalla verifica di funzionamento lui stesso ha potuto constatare l’efficacia di una simile soluzione," spiega Zarczynski. "Una volta acquistato il TriSpector1000, lui si è occupato del montaggio e noi della programmazione. A causa del COVID-19 ci è voluto più tempo perché nessuno di SICK poteva recarsi in sede, ma Jano e il suo team hanno fatto un ottimo lavoro con il montaggio. I nostri tecnici l’hanno programmato e messo in funzione come da richiesta, in tempi record."
Per Crema e il suo team il TriSpector1000 si è rivelato infatti un’eccellente soluzione ai loro problemi. La possibilità di regolarlo in base a specifiche esigenze e obiettivi. "Appena installato il sistema di 3D camera, abbiamo attivato un bypass perché dovevamo programmare ogni prodotto alla volta", dice Crema. "Abbiamo quindi impostato i parametri per ogni prodotto. Inizialmente, il bypass era necessario durante le operazioni perché si verificavano troppi falsi allarmi. Attraverso la messa a punto dei parametri – lunghezza, altezza e risoluzione del TriSpector1000 – siamo riusciti a rendere il processo ancora più affidabile. Con il risultato che al momento gli operatori non hanno neanche più bisogno del bypass.
Dal nostro punto di vista, il dispositivo è facile da installare, è ricalibrabile e dotato di tutta la strumentazione a corredo necessaria.", dice Zarczynski. "È un prodotto di facilissima installazione. Lo avviti, gli dai velocità e lui fa le foto. Uno dei maggiori vantaggi per l'azienda di Jano è che si può adattare ai macchinari. Le sue apparecchiature non erano state progettate per montare questo tipo di 3D camera, ma è stato semplice installarla e scattare delle foto in punti prima impossibili da raggiungere.”
Ridurre i reclami dei clienti, aumentare l'efficienza con una camera 3D
Uno dei fattori determinanti che ha guidato nella scelta di installare la 3D camera di SICK era ridurre i reclami dei clienti. Questione chiave nell'industria alimentare è, per l'azienda di Crema, il fatto di operare in un mercato altamente competitivo. Il valore aggiunto è che la sua azienda sia in grado di fornire, rispetto alla concorrenza, un prodotto di qualità. Fondamentale quindi era risolvere ogni evitabile malfunzionamento. "Non potevamo semplicemente far finta di nulla", dice. "Questo investimento relativamente piccolo, ovvero l'installazione di un sistema che automatizzi il processo – sul cui funzionamento siamo fiduciosi, anche per il fatto di non dover più impiegare una risorsa che controlli la linea ad alta velocità – per noi è del tutto giustificato per evitare reclami e lamentele."
Ciò che ha suscitato l'interesse di Crema per il TriSpector1000 non è stato solo l’impiego attuale. Sta infatti provando ad implementarne l’utilizzo per rendere l'azienda sempre più efficiente. "Il fatto di poter lavorare su più dimensioni è per me il vero punto di forza," dice. "Al momento lo stiamo usando su una dimensione – ovvero per misurare la lunghezza. Ma è anche in grado di prendere le misure dell'altezza. Per rilevare un profilo poi, dispone di un sistema laser che lavora a distanza ed è capace di generare un profilo 3D dei prodotti. Questa caratteristica è davvero potente – ora che conosciamo a fondo il sistema – ed è una tecnologia che sto cercando di applicare ulteriormente per la ricerca automatica dei difetti. La sfida in qualsiasi operazione FMCG è che siamo alla ricerca di risultati e performance, come alta velocità e maggiore efficienza. Al contrario, puntando su un processo tradizionale con sistema di campionamento manuale, ti ritroverai in tempi brevissimi a raggiungere il limite di ciò che puoi fare."
Zarczynski è d'accordo. Misurare la lunghezza su una linea di produzione è solo una tra le molteplici funzioni del dispositivo. "Dispone di un ampio numero di strumenti d'ispezione per misurare volume, distanza, altezza e per identificare più elementi in un’unica operazione", dice Zarczynski. "In un solo passaggio puoi misurare l'altezza in qualsiasi direzione, ma anche ottenere il volume e compararlo da un lato a un altro. Effettuando tutte questo simultaneamente."
Con una camera 3D si prevengono definitivamente i difetti di produzione
Nel complesso, Crema è pienamente soddisfatto del TriSpector1000 e della sua efficacia nel risolvere un problema che altrimenti sarebbe perdurato, danneggiando la reputazione della sua azienda. Conclude: "Penso che questo tipo di tecnologia, in particolare se ci si avvale del profiler 3D, abbia un enorme potenziale che permette verifiche e ispezioni del prodotto di gran lunga superiori alla norma, in tempo reale o durante la fabbricazione. Con la certezza che quasi ogni singolo pezzo prodotto uscirà perfetto."
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